venerdì 27 giugno 2014

Quando la pausa è uno smoothie-break...

Gli ingredienti dello smoothie alla papaia e il libro di ricette

... È decisamente una buona idea! Quando lavoro a manetta perché ho una scadenza molto ravvicinata (diciamo sorpassata) tendo a non fermarmi mai, se non per dare un’occhiata angosciata all’orologio. Ovviamente NON VA BENE! Perché ne esco stanca, sono meno produttiva e puntualmente mi riprometto di non ridurmi più così.

Con la gravidanza ho cambiato un po’ abitudini e ne ho consolidate altre, come quella degli smoothies a metà mattinata e metà pomeriggio. Complice un vecchio libro rispolverato per caso (Smoothies, di Ruth Cullen, Astraea Editrice) e il “fruttarolo” proprio sotto casa, mi sono concessa merende da bimba, facendo il pieno di quelle vitamine che neanche l’integratore di acido folico&co!

Vi posto la mia ricetta preferita, tonificante ed energizzante, modificata un po’ :-)

Ingredienti
1 arancia matura da spremuta
½  papaia a pezzetti
¾  di bicchiere di fragole appena uscite dal frigo
1 banana

Spremete l’arancia fino ad ottenerne il succo, versatelo nel frullatore, poi aggiungete la papaia, le fragole, la banana e 4 cubetti di ghiaccio. Frullate fino ad ottenere una miscela omogenea. Buon appetito!



Ps L’occhio vuole la sua parte, anche se la pausa la fai da sola! Per questo mi sono attrezzata con tovaglietta lilla di cotone grezzo + bicchiere in vetro da smoothies + una lettura easy. Poi un giro del palazzo per sgranchire le gambe ed ecco un break-freelance che funziona davvero :-)


giovedì 19 giugno 2014

Ma come ti vesti (quando lavori da casa)?!


Tre outfit per lavorare da casa su www.monpassage.it (Foto di Valeria De Cicco | Studio Oleandro)


Ma tu... come ti vesta quando lavori da casa?! Me l’hanno chiesto tante volte, l’ho chiesto tante volte (soprattutto pensando ai periodi di chiusa, quando non sai come mai ma il look zombie h24 ti calza a pennello). Quindi, per scrivere questo post mi sono guardata allo specchio.

Indosso un paio di pantaloni a sigaretta, un top turchese con collo tondo, infradito di gomma. Nere, come i pantaloni. Sotto: la pancerina color carne (Bridget Jones docet!), indossata nella speranza di camuffare la pancetta post-partum ;-)  Sono comoda ma anche pronta per uscire per un break e per passare davanti allo specchio senza che scatti l’urlo alla Munch... Un rischio che, per chi lavora da casa, è sempre dietro l’angolo!

Dopo anni di pratica ho deciso di non abbracciare nessun eccesso, che sia un tacco 12 tra le mura di casa (alcuni lo consigliano ma... ci credono davvero?!) o i pantaloni bucati che poi inevitabilmente metti anche per uscire a fare la spesa (incontrando sempre, dico SEMPRE, sguardi impietositi...). Qualche tricks l’ho imparato da Nina Garcia (trovi i suoi consigli nel libro Look Book – L’abito giusto per ogni occasione, De Agostini, capitolo Abbasso la tuta). Ecco la sua teoria e la mia pratica... 

#tricks by Nina
- Lo stile è come i muscoli, se non lo eserciti, lo perdi. Quindi, se continui a girare per casa con i felpone del fidanzato, all’occorrenza non riuscirai a uscire di casa con l’abbinamento giusto per andare ad un colloquio. VERO

- Vestirsi ed essere pronte ad un orario specifico mette nella giusta disposizione mentale essere più produttive al lavoro. VERISSIMO!

- Fare di necessità (lavorare da casa), virtù (sfruttandone la libertà, anche nello stile), vivendola come l’occasione giusta per vestirsi per far colpo solo su se stesse è liberatorio. VERO (MA SE HAI UNA SCADENZA TE NE FOTTI DELLO STILE #SAPEVATELO)


# tricks by me
- per lavorare da casa scelgo il loungewear, nome “esotico” per indicare abiti comodi ma che ti fanno magicamente entrare nel mood “mi sono messa la prima cosa presa dall’armadio e sto una favola”. Vedi leggings con maxi maglia che scivola sulla spalla, pantaloni freschi in lino, camicioni di cotone con shorts... I tessuti sono leggeri e freschi d’estate (come lino o cotone) e morbidi e cocoon d’inverno (come lana o cachemire). 

- abbasso le pantofole: io non le ho mai avute, ho una specie di allergia a qualsiasi tipo di calzatura da casa! Ma anche per i loro sostenitori, consiglio di evitarle mentre si lavora. Meglio un piede libero (stimola la creatività, lo sapevate?), magari in inverno protetto da calzini antiscivolo colorati: mettono allegria e non rischi di scivolare nel tragitto scrivania-cucina, scrivania-bagno.

- Mi è successo, nonostante i buoni propositi, di uscire di casa senza seguire nessuno dei tricks qui sopra (scusa, Nina!). Il risultato? Ho incontrato sempre (SEMPRE!) qualcuno che non avrei voluto incontrare... Quindi, oltre a non saltare l’appuntamento con lo specchio prima di uscire, armarsi di blush+rimmel non fa mai male. MAI.

Due outfit per uscire al volo per un'intervista o per un break www.monpassage.it (Foto di Valeria De Cicco | Studio Oleandro)



P.S. Per questo post ho avuto la possibilità di selezionare alcuni outfit da freelance su monpassage.it, boutique online di vintage e fashion design indipendenti. Fateci un salto, merita!

giovedì 5 giugno 2014

#Ricominciamo?


Non più solo la tazzina di caffè e l'agenda a farmi compagnia vicino al computer... Trova l'intruso! E non è la boccetta di smalto ;-)

Una settimana. Due. Un mese. Tre mesi. E altro tempo ancora...
L’arrivederci a questo blog è stato lungo quanto il tempo di sognare, pensare, progettare, creare un nido per il mio cucciolo. Un nido con un papà, un fratellino a quattro zampe e una mamma. Freelance, ovviamente.

E pensare che una pausa, una VERA pausa dal lavoro... Chi se l’era mai presa? Forse sognata. In quei momenti rarefatti che ti regalano le vacanze: fatti di pelle salata, di raggi di sole che riscaldano fino a sera, di cene infinite, vino e chiacchiere, di notti stellate e candele accese... Ma poi era rimasta nel cassetto dei sogni.

Ed invece LA pausa c’è stata: dolce, salvifica, benefica. Ruota motrice di nuove idee, progetti, spunti, e di un nuovo potentissimo desiderio di ricominciare, trovando un delicato equilibrio tra la famiglia che si allarga, il tempo per me stessa e gli impegni da freelance...

Ce la farò? Io intanto ho scritto questo post :-) Quindi, ricominciamo?